L.O., Il Solco fascista, 8 aprile 1937
[sul Concerto del Complesso strumentale del GUF di Bologna, Reggio Emilia, 7 aprile 1937]
Non è facile trovare nei programmi soliti tutta una serata dedicata alla musica moderna, ed è ancor meno facile che il pubblico normale dei concerti da camera sia disposto benevolmente verso le purtroppo non sempre felici espressioni dell’arte musicale contemporanea. Ma ieri abbiamo respirato aria di successo in tutti i momenti della serata e gli applausi sono stati sempre sinceri e calorosi. Che finalmente il gusto del pubblico si sia deciso ad orientarsi verso mete nuove, avvertendo la necessità del rinnovamento dei valori estetici anche nel campo musicale?
Lo speriamo fermamente e a questa speranza ci induce il felicissimo esito di questo concerto. A onor del vero va detto subito come una notevole parte del successo sia dovuta al maestro Maioli ed agli esecutori. Questo del GUF di Bologna è un eccellente complesso istrumentale da camera: formato da elementi singolarmente preparatissimi, costituisce nell’insieme un organismo solidamente concatenato e nello stesso tempo pregevole e malleabile. Specie negli impasti timbrici e nella dosatura delle varie sonorità ha ottenuto effetti assai rimarchevoli, così da darci esatta dimostrazione dell’elevato grado della loro capacità artistica.
Come abbiamo detto gran parte del merito va al maestro Maioli, che ha intuite le possibilità specifiche del singolo ed ha saputo fonderle ed adattarle nell’insieme. Nelle sue mani il complesso è sembrato uno strumento solo che si esprimesse con voci diverse ma con un’anima sola […]
Una Sonatina per piccola orchestra da camera dello stesso direttore maestro Maioli e una Serenata per sette strumenti di Pietro Zara costituivano la parte centrale del programma. Della prima abbiamo assai gustato la freschezza dell’invenzione e l’intelligente impiego dello strumentale che hanno reso la composizione una pagina di ottima fattura e di sicuro effetto […]